Itinerari di guerra alla ricerca della pace
Associazione per la Pace, ANPI, SPI-CGIL, Unione degli Universitari, Rete degli Studenti Medi, ACS, Centro Studi Ettore Luccini, Donne in Nero
vi invitano alla presentazione dei libri:
“Il Capo – La grande guerra del Gen. Luigi Cadorna” MARCO MONDINI - ed. il Mulino Mercoledì 21 marzo 2018 ore 17,30
“Prima dell'alba” Paolo Malaguti ed. Neri Pozza Mercoledì 28 marzo 2018 ore 17,30
Sala “Peppino Impastato” di Banca Etica, ingresso da via Cairoli 1, ore 17,30
“Il Capo – La grande guerra del Gen. Luigi Cadorna” MARCO MONDINI - ed. il Mulino Mercoledì 21 marzo 2018 ore 17,30 - Sala “Peppino Impastato” di Banca Etica, ingresso da via Cairoli, 1
Luigi Cadorna diresse con poteri pressoché assoluti le operazioni militari italiane nella grande guerra. L'enorme consenso personale e la debolezza dei governi di Roma lo misero al riparo da ogni critica: nonostante l'insuccesso dei suoi piani, le enormi perdite di vite umane, il rischio di una sconfitta sul fronte trentino nel 1916, il generale rimase al suo posto fino alla disfatta di Caporetto, nell'autunno 1917. Quanto era stato incensato prima, tanto venne demonizzato poi. Il libro rilegge la carriera e l'operato di Cadorna collocandone la figura nel contesto della cultura militare europea e della storia italiana dell'epoca. Luigi Cadorna appare così come il rappresentante, non eccezionale, di una generazione di professionisti delle armi ossessionata dal passato inglorioso, dalle umilianti sconfitte e dai difetti di un paese che ritenevano debole e indisciplinato.
“Prima dell'alba” Paolo Malaguti ed. Neri Pozza Mercoledì 28 marzo 2018 ore 17,30 - Sala “Peppino Impastato” di Banca Etica, ingresso da via Cairoli, 1
All'alba del 27 febbraio 1931 il gen. Andrea Graziani, luogotenente generale della milizia volontaria per la sicurezza nazionale viene trovato riverso sulla massicciata della ferrovia Firenze Bologna, sul lato esterno della linea che scende da Prato. Un caso spinoso, dunque, per cui bisogna fare presto. Resta da chiarire, però, come Graziani sia finito riverso al suolo sulla scarpata opposta a quella di marcia del treno su cui viaggiava: si è suicidato, spiccando un balzo fuori dal portello, oppure qualcuno, prima dell'alba, lo ha spinto con violenza giù dal convoglio? L'Ispettore Ottaviano Malossi inizia a scavare con prudenza, tra resistenze, false piste e pressioni dall'alto, in un viaggio alla ricerca della verità che, dai binari della linea Prato-Firenze, lo condurrà lontano nel tempo, fino all'ottobre del 1917, sulle tracce di un fante italiano testimone silenzioso del disastro di Caporetto e, prima ancora, di una vita di trincea resa intollerabile dai massacri e dal rigore insensato di una gerarchia pronta a far pagare con la fucilazione anche la più banale infrazione del regolamento.
Continuiamo le nostre riflessioni per ricordare il centenario della prima guerra mondiale.
Il nostro obiettivo è quello di far uscire questo anniversario dalla retorica sul completamento del Risorgimento e sulla conclusione del processo unitario del nostro paese per affrontarlo, invece, dal punto di vista dell’immane macello che ha sconvolto l’Europa in quegli anni, mettendo anche in risalto le forme di opposizione alla guerra che ci sono state su tutti i fronti e cercando di capire e comprendere il punto di vista dei cosiddetti "nemici".
Altro obiettivo che abbiamo è quello di attualizzare le problematiche che quella tragedia non ha risolto ma ha lasciato insolute, tanto è vero che, vent'anni dopo, è scoppiato un nuovo conflitto mondiale ed ora la guerra sembra sempre più estendersi a livello globale.